Kevin Laganà, 22 anni, ha perso la vita nell’incidente ferroviario di Brandizzo (To). L’ultimo video del ragazzo, con le immagini dei suoi ultimi secondi di vita, è al vaglio degli inquirenti. Ecco il contenuto del filmato.
Gli ultimi istanti di vita di Kevin in un video: le parole di Massa
Dura 6 minuti e 48 secondi il video girato dalla più giovane delle vittime della strage ferroviaria verificatasi a Brandizzo nella tarda serata di mercoledì 30 Agosto. All’inizio del filmato si sente una voce che invita gli operai a farsi da parte non appena avessero udito la parola “Treno”. Secondo le supposizioni degli inquirenti, la voce apparterrebbe ad Antonio Massa, dipendente di Rfi, indagato per omicidio plurimo e disastro ferroviario con dolo eventuale. Stessa accusa per Andrea Girardin Gibin.
Il contenuto del video è stato diramato durante l’edizione del TG1 delle 13:30 e l’autore sarebbe uno degli operai morti nel terribile incidente. La clip mostra le immagini di alcuni manutentori intenti a rimuovere il pietrisco dai binari. La visione del filmato rivela che il tecnico di Rfi e il capo cantiere della Sigifer sapevano che su quella linea avrebbero dovuto circolare alcuni treni. Alle parole pronunciate all’inizio del video, segue uno scambio di battute durante il quale Kevin chiede informazioni su un binario.
Successivamente arriva l’esortazione a spostarsi di lato qualora arrivasse un convoglio. Poi il ragazzo riprende a lavorare, scherzando con gli altri colleghi, quindi chiude il video salutando e preannunciando un Tik Tok nei giorni successivi. Pochi minuti dopo il ventiduenne e altri 4 colleghi, perderanno la vita travolti da un treno che viaggiava a oltre 100 km orari. Il primo pensiero, guardando il video, è che non si trattava della prima volta che veniva effettuata una simile procedura, mettendo a rischio le vite degli operai.
Brandizzo: procedono le indagini sull’incidente ferroviario
Ferve l’attività dei magistrati, i quali cercano di fare luce sulla terribile strage che è costata la vita a 5 operai nel torinese. Le vittime erano impegnate nella manutenzione dei binari presso la stazione di Brandizzo, quando sono state travolte da un convoglio a forte velocità.
Per arrivare alla verità, gli inquirenti cercano di destreggiarsi tra metodologie, normative e termini tecnici, come il CDB. Si tratterebbe di un meccanismo di sensori e circuiti elettrici in grado di rilevare la presenza di rotabili sui binari.
Resta da capire se il suddetto sistema fosse attivo su quella linea nella serata di mercoledì 30 Agosto. Non è questo, però, l’unico punto su cui si soffermano le indagini. Gli inquirenti stanno cercando di capire se gli operai siano soliti anticipare i tempi di lavoro per evitare che le aziende paghino sanzioni salate.
I pubblici ministeri stanno invece esaminando moltissimi documenti dopo aver sequestrato il materiale recuperato sul luogo del disastro ferroviario. Ovviamente verranno esaminati anche gli attrezzi usati al momento dell’incidente. Sono state, inoltre, raccolte le testimonianze di numerose persone. Tra queste anche Antonino Laganà, il fratello di Kevin e collega di lavoro presso la Sigifer di Borgo Vercelli. Le famiglie delle vittime sono state esortate a fornire qualsiasi dettaglio che possa favorire il riconoscimento dei corpi dilaniati dal passaggio
del treno. Successivamente sarà possibile organizzare i funerali.
Vincenza Rapaci, una dipendente delle ferrovie, ha raccontato come nella serata del 30 Agosto abbia esortato il collega di Brandizzo a non procedere con i lavori perché era previsto il passaggio di un convoglio. Messaggi, a quanto pare, ignorati. Sono ancora troppe le morti bianche e queste ultime 5 vittime sono la testimonianza di una tragedia che avrebbe potuto essere evitata rispettando gli alert e le procedure di sicurezza.
Secondo voi questa tragedia si sarebbe potuta evitare oppure il destino per queste persone era ormai segnato? A voi i commenti!