Una nuova epidemia potrebbe abbattersi sull’Italia. La nuova patologia si starebbe diffondendo nel Nord Italia e avrebbe colpito già diverse persone. Cerchiamo quindi di scoprire qualche dettaglio in più su questo argomento e su come evitare il contagio.
Nuovo allarme in Nord Italia: arriva la febbre spaccaossa
Qualche settimana fa sono stati localizzati diversi casi relativi alla comparsa di una nuova malattia nel Nord Italia. Si tratterebbe di una febbre nota come spaccaossa, in termini medici più conosciuta con il nominativo di Febbre Dengue. Le persone che hanno contratto la malattia si trovano a Castiglione d’Adda e al momento sarebbero 7 i casi accertati in tutta la Regione della Lombardia.
Le ultime persone coinvolte in questo caso, una bambina e un lavoratore adulto, non si sono recate in terre dove la malattia sembra essere una prerogativa comune. La febbre Dengue è infatti endemica in Africa, in Cina, in Medio Oriente e in molti Paesi dell’Australia e dell’America Latina. Per fortuna entrambi i pazienti hanno scongiurato il pericolo e, a seguito di un breve ricovero, sono del tutto guariti dalla malattia.
Prima di loro altri casi sono stati registrati in quella zona ed è per questo che l’ASL ha dato il via ad alcuni controlli volti a scongiurare il problema. I cittadini potranno quindi sottoporsi a delle visite gratuite per rilevare la presenza degli anticorpi della febbre Dengue. Solo in questo modo sarà possibile capire chi ha contratto la malattia e chi, invece, potrebbe averla scongiurata. Quasi 400 persone stanno seguendo le politiche della prevenzione, anche se i numeri sono ancora troppo bassi per fornire dei dati certi.
Che cos’è la febbre spaccaossa? Sintomi e come prevenire la malattia
La febbre Dengue o spaccaossa è una malattia molto aggressiva che si insinua nell’organismo umano a seguito della puntura della zanzara tigre o, più precisamente, della specie nota come zanzara Aedes. Questo piccolo insetto è infatti il vettore di una malattia che può essere trasmessa senza troppe difficoltà anche all’uomo.
Il suo esordio è silenzioso poiché dopo 5 o 6 giorni cominciano a verificarsi i sintomi quali febbre, mal di testa, dolore agli occhi, nausea, vomito e in alcuni casi prurito e irritazione della pelle. Per non parlare di tutti quei casi che risultano essere completamente asintomatici e che possono essere rivelati solamente attraverso la scoperta degli anticorpi.
Nonostante l’emergenza, i casi registrati finora si sono rivelati nella maggior parte dei casi manifestazioni molto lievi, motivo per cui i soggetti colpiti sono guariti dopo pochi giorni. Ancora una volta i soggetti più a rischio risultano essere quelli che hanno delle malattie pregresse oppure bambini e anziani.
Per evitare la malattia è quindi necessario limitare il contatto con le zanzare in questione, ricorrendo a spray e lozioni in grado di allontanarle. Si sconsiglia poi di sostare nelle zone in cui siano presenti stagni e laghetti oppure dove vivono moltissimi animali, in quanto qui le zanzare abbondano. Anche i vasi del cimitero possono risultare una minaccia non trascurabile, in quanto il ristagno dell’acqua non fa altro che attirare la temutissima zanzara.
Eravate a conoscenza dei casi di febbre spaccaossa che si sono registrati nel Nord Italia negli ultimi giorni? Siete preoccupati da questa nuova situazione? A voi i commenti!