All’indomani dell’alluvione, l’Emilia Romagna non ha ancora ricevuto un centesimo dal governo. Stefano Bonaccini è preoccupato, può esplodere la rabbia sociale.
Emilia Romagna all’indomani dell’alluvione: neanche un euro dal governo
Lo dice il presidente dell’Emilia Romagna Bonaccini, in un’intervista rilasciata a Repubblica parlando dell’alluvione. Non è arrivato neanche un euro. Il governo Meloni aveva annunciato lo stanziamento di 4 miliardi e la nomina di un commissario ma tutto tace.
Niente, neanche un centesimo. Gli unici interventi concreti restano le prime ordinanze fatte da Bonaccini come commissario per l’emergenza insieme alla Protezione civile e 3mila euro alle famiglie più colpite.
Oltre al danno pure la beffa. Bonaccini ha segnalato che dei 4 miliardi stanziati, soltanto 2,5 miliardi risultano messi a disposizione del Commissario Figliuolo. Il resto è assegnato ai ministeri e c’è il rischio che non vengano spesi.
In più, nel chiedere all’Ue di attivare il fondo di solidarietà europea, il governo ha stimato danni per 8.5 miliardi ma ne ha stanziati solo 4,5 in 3 anni.
Emilia Romagna: stabilità sociale a rischio
Bonaccini è seriamente preoccupato. Ha riunito tutti gli aderenti al Patto per il lavoro e il clima, vale a dire sindacati, imprese e professionisti. Insieme ai Comuni stanno lanciando un segnale forte e chiaro. Se il governo perde altro tempo, rischia di rompersi il rapporto di fiducia tra imprese, cittadini e istituzioni.
E’ sul rapporto di fiducia che si è basata la ricostruzione dell’Emilia dopo il terremoto del 2012. E’ sempre su questo rapporto che è stata proposta al governo la ricostruzione dopo l’alluvione.
Stavolta, il presidente dell’Emilia Romagna pensa che sia a rischio la stabilità sociale. Sono passati tre mesi dall’alluvione e ancora imprese e cittadini, oltre a non ricevere il risarcimento, non sanno stimare i danni subiti. Questo perché non hanno ancora ricevuto indicazioni su come ottenere il risarcimento.
Seppure gli enti locali abbiano anticipato 500 milioni, non è stato rimborsato quasi nulla.
Piccoli Comuni ed imprese nei cantieri sono in serie difficoltà. I lavori sono fermi per mancanza di copertura finanziaria. Il ripristino di strade e pendii crollati è urgente.
Situazione insostenibile, servono risorse anche per reperire altro personale
Bonaccini ha denunciato, una volta di più, che la situazione è insostenibile, è tutto fermo per mancanza di copertura economica.
Il governatore ha spiegato a Repubblica che la Regione ha un elenco dettagliato della situazione. Si attende di agire rapidamente dopo aver ricevuto le risorse promesse.
C’è anche un altro problema. Il decreto governativo non ha stanziato risorse per reclutare altro personale nei Comuni. Serve altro personale competente per gestire l’enorme mole di lavoro da svolgere. Il governatore intende riferirsi alla progettazione, agli incarichi, alle procedure di gara.
C’è stato un confronto con l’assessore. Bonaccini è sicuro che farà il possibile.
Che ne pensate di questa denuncia di Bonaccini? A voi i commenti!