Il direttore editoriale di Libero, Vittorio Feltri, ha raccontato la sua lotta contro il cancro risalente al 2022. Nel suo racconto rivela qualcosa sulla morte di Purgatori.
Vittorio Feltri racconta la sua lotta contro il cancro
In una lunga confessione su Libero, Vittorio Feltri ha raccontato come ha dovuto affrontare un nemico inaspettato: il cancro. A marzo 2022 gli è stato diagnosticato un tumore alla mammella, una notizia devastante.
Nel raccontare la sua esperienza contro una malattia silenziosa, ha voluto spiegare che la causa del decesso di Andrea Purgatori è, in qualche modo, legata alla sua vecchia diagnosi.
Le dimensioni del tumore erano ridotte, ma i medici hanno consigliato a Feltri di sottoporsi a un intervento chirurgico. Dopo l’intervento, Vittorio Feltri è tornato al lavoro.
Presto, però, gli effetti nefasti della radioterapia si sono fatti sentire: la terapia ha avuto un impatto devastante sulla sua salute.
Dopo tre giorni – spiega Feltri – non riusciva a stare in piedi. Per tre volte, è caduto a terra come un salame. Le sedute di radioterapia l’hanno distrutto, ha perso i sensi due volte.
E’ stato ricoverato in clinica e gli è stato diagnosticato un emplema. Ha manifestato sintomi gravi e, una volta ricoverato in clinica, è stato salvato dal professor Andrea Gori. Grazie all’intervento tempestivo del medico infettivologo, direttore di Malattie Infettive al Policlinico di Milano, Feltri ha superato un’ostruzione dell’arteria polmonare vincendo la sua battaglia contro la malattia.
Il punto in comune con la vicenda di Purgatori
L’esperienza fatale del giornalista d’inchiesta scomparso di recente, Andrea Purgatori, e quella di Vittorio Feltri hanno un punto in comune, un parallelismo.
Entrambi sono stati sottoposti a terapie radiologiche che possono aver causato gravi complicazioni. Nel caso di Purgatori, hanno compromesso la sua salute fino a provocarne la morte.
Feltri ha spiegato che la salute di Purgatori è precipitata dopo le terapie radiologiche. Probabilmente, è morto a causa dell’infiammazione al polmone. Risulta che non avesse metastasi al cervello.
In sintesi, Vittorio Feltri vuole dire che, a volte, cure inadeguate dimostrano di essere peggiori della malattia stessa, ammettendo che ci sia e che la diagnosi sia corretta. Ha evidenziato, insomma, che talvolta cure decise senza una pianificazione precisa possono risultare più dannose della patologia di cui si è affetti.
Che ne pensate delle parole di Feltri? A voi i commenti!