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Morte Andrea Purgatori, 2 Indagati: Diagnosi Sbagliata e Terapia Dannosa?

Per la morte di Andrea Purgatori, la famiglia non si dà pace. Ha presentato un esposto ritenendo responsabile del decesso un professore. I medici indagati sono due.

 

Morte Andrea Purgatori: le possibili cause in attesa dell’autopsia

La notizia della morte di Andrea Purgatori ha gelato l’Italia. E’ deceduto mercoledì scorso e pare sia stata eseguita una diagnosi sbagliata con conseguente terapia dannosa.

In attesa della Tac e dell’autopsia che si svolgerà all’Università di Tor Vergata, trapelano indiscrezioni sulle eventuali cause del decesso. Si ipotizza che i postumi di un’ischemia siano stati scambiati per metastasi.

La causa scatenante potrebbe essere stata un’infezione al cuore, una pericardite settica che, in genere, è dovuta a tumori e trattamenti radianti. Andrea Purgatori era stato sottoposto a radioterapia massiccia al cervello. Gli era stata diagnosticata una metastasi cerebrale. Di questa diagnosi ora la famiglia di Purgatori vuole risposte precise.

La famiglia del giornalista Purgatori ha denunciato un professore ritenendolo responsabile del decesso del giornalista e sceneggiatore. La Procura di Roma, sulla base degli atti presentati dai familiari di Andrea Purgatori, ha iscritto sul registro degli indagati due medici.

Morte Purgatori: i medici indagati si dichiarano sicuri del loro operato

Tramite i legali, i due medici indagati nell’inchiesta della Procura di Roma per l’ipotesi di omicidio colposo dichiarano di avere la coscienza a posto. Sono sicuri che gli accertamenti tecnici proveranno di aver agito correttamente. Rispettano il dolore della famiglia e, allo stesso tempo, intendono sottrarsi al processo mediatico sperando che il clamore si attenui.

Oltre alla Tac e all’autopsia, non è esclusa un’ulteriore consulenza. La famiglia di Purgatori vorrebbe far eseguire una superperizia a medici di un’altra città per un’imparzialità assoluta.

L’obiettivo, attraverso esami accurati, è determinare la presenza di metastasi tumorali nel cervello individuando dove e a che stadio. Inoltre, gli esami dovranno individuare possibili tracce di ischemia, la sua entità, l’esatta causa del decesso, attualmente attribuita ad una pericardite settica.

I pubblici ministeri hanno delegato il Nas ad approfondire le terapie somministrate negli ultimi due mesi.

Dal primo malessere, per 16 settimane, Purgatori ha vissuto un calvario: ha lottato fino alla fine lamentando un’estrema spossatezza. L’ex giornalista del Corriere della Sera e conduttore di Atlantide è stato in cura presso le cliniche private Pio XI e Villa Margherita.

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