Le indagini sulla morte di Marzia Capezzuti prendono una svolta sconvolgente. Il rapporto di autopsia, sebbene contestato, rivela dettagli agghiaccianti sulla fine della giovane.
L’autopsia condotta dal medico legale Santurro sul cadavere di Marzia Capezzuti è diventata un punto cruciale nel processo giudiziario in corso. L’avvocato Pierluigi Spadafora, che difende Barbara Vacchiano e suo marito Damiano Noschese, ha sollevato dubbi sulla validità del rapporto autopsia, affermando che il suo medico legale non è stato adeguatamente informato sulle diverse fasi dell’autopsia. Tuttavia, sia il procuratore Vivaldi che l’avvocato Carmela Landi, che rappresenta la parte civile, hanno contestato questa affermazione, sostenendo che tutte le comunicazioni necessarie sono state effettuate.
Dopo quasi due ore di dibattito, il giudice Gerardina Romaniello ha respinto l’eccezione, permettendo al medico legale di riferire in aula i risultati dell’autopsia.
Secondo i risultati dell’autopsia, Marzia è morta per strangolamento e aveva subito gravi lesioni fisiche mesi prima della sua morte, compresa l’estirpazione violenta dei denti. Queste scoperte sembrano confermare le dichiarazioni fatte da Annamaria Vacchiano, la sorella quindicenne del presunto colpevole, che è attualmente assente dal procedimento.
Nonostante il dibattito legale, sembra che il corpo di Marzia sarà presto rilasciato alla sua famiglia per un degno funerale.
Nonostante la complessa battaglia legale, l’attenzione resta concentrata sulla tragica morte di Marzia Capezzuti. Con la conferma delle orribili circostanze del suo decesso, le indagini proseguono per fare piena luce sulla vicenda e determinare la responsabilità di Barbara Vacchiano, Damiano Noschese e dei loro familiari.
Il ritrovamento del corpo di Marzia è stato cruciale per le indagini. Le prove rilevate, compreso il video registrato dalla sorella Annamaria, hanno contribuito a delineare un quadro agghiacciante di abusi e violenze. Nonostante le posizioni di Annamaria e del fratello Vito siano marginali nell’inchiesta, la loro testimonianza potrebbe risultare fondamentale per il prosieguo delle indagini.
Al momento, l’attenzione si concentra sulla difesa di Barbara Vacchiano e Damiano Noschese. L’avvocato Spadafora continua a contestare la validità della perizia medico legale, citando precedenti giurisprudenziali per sostenere l’eccezione di nullità sollevata. Tuttavia, la decisione del gip Romaniello di respingere l’eccezione ha aperto la strada alla presentazione dei risultati dell’autopsia in aula, aggiungendo un elemento importante alla prova contro i suoi clienti.
Mentre l’intera comunità attende risposte, si spera che la giustizia possa fare la sua parte per rendere onore alla memoria di Marzia. Nelle prossime settimane, gli sviluppi del processo saranno seguiti con grande attenzione, con la speranza che la verità emerga e che sia fatta giustizia per Marzia Capezzuti.