Dalla Germania sta per arrivare in Italia la truffa dei gelati. I prezzi sono schizzati alle stelle ma c’è chi usa la tecnica della shrinkflation. Cos’è?
Truffa dei gelati scoperta in Germania: arriverà anche in Italia
La voglia di gustarsi un buon gelato, soprattutto d’estate, è più che lecita ma attenti alla truffa che sta per arrivare in Italia dalla Germania.
Il fatturato annuo, in Italia, si aggira intorno ai 2,7 miliardi di euro. Il settore conta oltre 39mila gelaterie e più di 75mila persone al lavoro ogni giorno. Per produrre gelati vengono impiegati oltre 21 milioni di chili di frutta, 64 milioni di chili di zucchero, 220 milioni di litri di latte e milioni di chilogrammi di altri tipi di ingredienti.
Quest’anno, il termine materie prime e ‘ingredienti’ ha un sapore più amaro del solito per via degli aumenti dell’energia elettrica. I costi di produzione e vendita di gelato nonché delle materie prime sono schizzati alle stelle, il che fa salire parecchio il prezzo finale che i consumatori devono pagare. Rispetto al 2022, tanto per fare un esempio, il costo dello zucchero è aumentato di circa il 54%.
Coldiretti ha stimato un aumento medio di circa il 23% del prezzo del gelato.
Truffa dei gelati: cosa hanno scoperto in Germania
Per assorbire i costi in eccesso, chi produce gelati artigianali non può far altro che aumentare il prezzo finale. Le industrie, invece, posso usare altri mezzi o escamotage. Mezzi leciti con cui mascherare l’aumento dei prezzi giocando sulla distrazione dei consumatori. Questa tecnica si chiama shrinkflation.
La segnalazione è arrivata dal Centro Consumatori di Amburgo che ha analizzato le confezioni di gelato di brand famosi come Mars, Bounty, Oreo, Snickers, Milka, Toblerone ed altri ancora.
La shrinkflation, pratica diffusa nella grande distribuzione, nasconde l’aumento dei prezzi. Lasciando i prezzi invariati in apparenza consente di scaricare del tutto ai consumatori gli aumenti.
Funziona così. Si riducono le quantità all’interno della confezione o abbassando il peso del singolo prodotto o diminuendo il numero di pezzi venduti.
Si consiglia, quindi, di controllare sempre il prezzo al chilo che può riservare sorprese come aumenti di circa il 48%.
Che ne pensate di questa tecnica? A voi i commenti!