Il primo maggio il Consiglio dei ministri discuterà la bozza del decreto Lavoro che contiene anche il Nuovo Reddito di Cittadinanza. Il governo potrebbe ridurre o eliminare gli assegni per gli occupabili.
Nuovo Reddito di Cittadinanza: quale sarà il destino degli assegni per gli occupabili?
La bozza del decreto Lavoro contiene anche la riforma che cancella il Reddito di Cittadinanza. A dicembre, la prima Legge di Bilancio ha considerato solo sette mesi di RdC nel 2023 per le persone di età compresa tra i 18 e i 60 anni non disabili e per le loro famiglie. Si tratta, in poche parole degli occupabili.
Il primo maggio la bozza del decreto verrà discussa sul tavolo del Consiglio dei ministri. A dispetto delle cifre circolate nella bozza di decreto, pare che ora il governo stia valutando l’ipotesi di ridurre o eliminare gli assegni per gli occupabili.
Gal e Pal: come funzionano
Secondo la bozza del decreto Lavoro, le famiglie occupabili che nel 2023 non potranno più percepire il RdC riceverebbero in cambio la Pal (Prestazione di accompagnamento al lavoro). Importo e durata sarebbero, rispettivamente, 350 euro e da settembre a dicembre 2023.
Dal prossimo anno, la misura verrebbe rinominata Gal (Garanzia per l’attivazione lavorativa). L’importo resterebbe 350 euro, mentre la durata sarebbe di un anno senza rinnovo.
La Gal spetterebbe soltanto a chi ha un Isee inferiore ai 6mila euro. L’assegno risulta compatibile con il lavoro per chi guadagna meno di 3mila euro annui. Chi assume un percettore di Gal verrebbe agevolato con forti sconti fiscali.
Il governo sta valutando di ridurre o eliminare gli assegni per gli occupabili: perché?
Il Corriere della Sera riporta che il governo starebbe valutando di ridurre ulteriormente le erogazioni sulle famiglie di occupabili.
Secondo la linea di Giorgia Meloni e di Fratelli d’Italia, chi è in grado di lavorare non deve ricevere un sussidio. Le stesse Pal e Gal, pur avendo importi molto ridotti e una durata limitata, verrebbero considerati come una sconfitta.
La misura deve essere ancora discussa, ma la parte del governo sostenuta da Meloni sta valutando di ridurre ancora o di eliminare la Gal. Secondo il loro ragionamento, spesso gli occupabili che ricevono il Reddito di Cittadinanza svolgono un lavoro in nero che va a cumularsi al sussidio contro la povertà.
Si potrebbe ridurre e legare l’assegno alla frequentazione di corsi di formazione obbligatori come sostiene la Lega oppure eliminare del tutto l’assegno. Nel secondo caso, lo Stato risparmierebbe 2,2 miliardi di euro in un anno.
I corsi di formazione sarebbero dovuti iniziare nel 2023 ma, in gran parte dei casi, non sono partiti affatto. Quindi, il governo ha pensato alla Pal, che dovrebbe garantire un supporto seppure basso a chi per ritardi regionali non ha avuto la possibilità di iniziare i corsi di formazione.
Se, però, venisse tagliata la Gal, probabilmente verrebbe eliminata anche la temporanea Pal.
Che ne pensate delle intenzioni del governo? A voi i commenti!