Il marito di Gisella Cardia, presunta veggente della Madonna di Trevignano, denuncia incitamento all’odio contro di loro. E’ un attacco del demonio.
Madonna di Trevignano: Gianni Cardia denuncia l’incitamento all’odio
Gisella Cardia, alias Maria Giuseppa Scarpulla è nota come la veggente della Madonna di Trevignano Romano. Secondo un esposto presentato alla procura di Civitavecchia, la Madonna piangerebbe lacrime di maiale. All’esposto è stata aggiunta una documentazione presentata alla Guardia di Finanza di Colleferro. E’ stato richiesto il sequestro dei conti della Onlus che fa capo alla santona.
Il terreno sulla collina acquistato dalla coppia è stato trasformato in meta di pellegrinaggio. E’ lì che si sarebbero moltiplicati i presunti miracoli (come la moltiplicazione di pizza e gnocchi) insieme ai soldi ricevuti dalle donazioni. Nel 2020 19mila euro, 25mila nel 2021 e 123mila offerti da Luigi Avella che ora rivuole indietro.
Gisella Cardia e il marito: l’attacco del demonio
Nel frattempo, il profilo Facebook è sparito insieme a Gisella.
Il marito di Gisella, Gianni Cardia, ha deciso di sfogarsi dichiarando a Repubblica di aver subito aggressioni fisiche da credenti. Secondo Gianni sono state diffuse menzogne che hanno portato all’incitamento all’odio contro di loro. Dice anche che sta presentando denunce e che si è allontanato con Gisella per tutelarsi, non per scappare. Non solo: ammette che è in corso un attacco del demonio contro di loro.
Stimmate di Gisella Cardia certificate come autentiche
Il Corriere della Sera riporta dichiarazioni della neurologa Rosanna Chifari rilasciate su Canale 5. La neurologa ha certificato le stimmate di Gisella Cardia come autentiche. Profumano di fiori come quelle di Padre Pio.
In collegamento con Cinque minuti su Rai1, Gisella Cardia ha riferito che il sangue della Madonna è stato analizzato dai Ris. Lei e suo marito hanno lasciato anche il loro Dna e attendono gli esiti.
Riguardo al sangue di maiale riscontrato nelle lacrime della Madonna, Gisella la considera una cosa assurda e non certificata. Ha ricordato di aver visto piangere la statuina della Madonna ad aprile 2016. Sgorgavano lacrime bianche e poi sangue.
Abuso di credulità popolare?
Gisella Cardia ha anche smentito il fatto che la statuina pianga il terzo giorno di ogni mese davanti a centinaia di persone radunate a Trevignano. Ha affermato che la Madonna non piange lacrime di sangue da due anni, sono state scritte falsità.
Ha voluto smentire anche un altro dettaglio riportato dall’uomo che ha donato all’associazione 123mila euro. Secondo l’uomo, Gisella avrebbe toccato gli occhi della statua due volte. Cardia si difende dicendo che ci sono persone che possono testimoniare che non è così. Lei ha chiesto di dare un segno a chi non crede e la madonna ha pianto lacrime bianche qualche volta per manifestarsi, ma Gisella non tocca gli occhi.
L’avvocato di Gisella ha affermato che, nel suo caso, non si può parlare di abuso di credulità popolare. Bisogna avere rispetto per la religiosità e sensibilità degli altri. Bisogna rispettare chi crede e chi non crede, senza ferire la dignità di una persona come è successo a Gisella Cardia. Nessuno deve dire menzogne.
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