Italia ed Europa dipendono sempre meno dal gas russo e Putin perde la disputa del gas. L’arma dei ricatti non ha funzionato, i guadagni di Gazprom sono crollati.
Putin perde la guerra del gas: Italia ed Europa pensano già al prossimo inverno
Per le importazioni di gas, Italia ed Europa non dipendono più dalla Russia. I guadagni di Gazprom per finanziare la guerra di invasione in Ucraina sono crollati. La crisi del gas per l’inverno ormai passato non c’è stata, ora bisogna organizzarsi per il prossimo. Il portafoglio di Paesi fornitori è stato rinnovato ed i Paesi membri UE, inclusa l’Italia, punteranno ancora sulla riduzione dei consumi energetici.
La tanto temuta crisi non c’è stata per 4 motivi: consumi bassi, inverno mite, stoccaggi pieni e nuovi fornitori in alternativa a Russia e Gnl.
Sicuramente, non possiamo dimenticare gli effetti negativi del conflitto russo-ucraino sui prezzi delle bollette. Il 2022 ha visto schizzare i prezzi dell’energia e l’inflazione ha toccato livelli che non si vedevano da 30 anni. Il governo ha impegnato una parte significativa del bilancio statale per contenere l’impatto su imprese e consumatori.
Le importazioni di gas russo in Europa sono crollate insieme ai ricavi di Gazprom
La Russia non è più il Paese da cui l’Europa e l’Italia importano più gas. Fino al 2021, la Russia rappresentava il 40% delle forniture complessive. Nel 2022, le importazioni dalla Russia sono crollate: secondo i dati Snam, la percentuale è crollata di oltre il 60%. Nel 2023, l’andamento è simile all’anno precedente. Oggi, le forniture russe di gas pesano di appena l’8% sulle importazioni complessive in Italia.
Con il crollo delle importazioni in Europa, i ricavi dell’azienda di Stato russa leader nella vendita di gas naturale (Gazprom) sono precipitati. I dati Ispi riportano che le entrate della Russia derivanti dalla vendita di gas al vecchio continente si sono ridotte di un decimo rispetto al 2022.
I piani europei: ridurre il consumo di gas e puntare sulle rinnovabili
La situazione degli stoccaggi in Europa è buona. In Italia, gli stoccaggi sono pieni per circa il 58% della loro capacità. Una percentuale ottima considerando che, nello stesso periodo dello scorso anno, era del 31%.
I Ministri dell’Energia dell’UE hanno raggiunto un accordo per ridurre la domanda di gas. Il regolamento sulla riduzione volontaria del 15% della domanda di gas naturale è stato prorogato. In caso di allarme dell’UE la riduzione da volontaria diventerebbe obbligatoria. Grazie a questo regolamento il consumo totale di gas in Europa si è ridotto di oltre il 19% tra agosto e dicembre 2022. La validità del regolamento sarà mantenuta fino a marzo 2024.
Come ha ribadito la commissaria europea per l’Energia, Kadri Simson, l’Ue ha necessità di proteggere la sicurezza degli stock.
La crisi energetica senza precedenti che stiamo vivendo spinge sempre più verso le rinnovabili e la transizione ecologica, punta alla decarbonizzazione.
Il piano energetico RePowerEu prevede di sostituire le importazioni di combustibili fossili dalla Russia con idrogeno e biometano.
Oggi, Putin non più sfruttare il gas come arma di ricatto per finanziare l’invasione in Ucraina.
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