• Ven. Nov 22nd, 2024

Immigrazione, Giorgia Meloni: Cosa Prevede Il Nuovo Decreto!

A Cutro, in Calabria, dove sono annegate 78 persone, è stato presentato il decreto di Giorgia Meloni. L’obiettivo di questo decreto è migliorare la strategia per contrastare l’immigrazione irregolare.

 

Decreto di Giorgia Meloni: cosa prevede

Il governo getta le basi di un piano urgente e necessario per contrastare l’immigrazione clandestina. Servirà l’impegno coordinato dei ministeri del Lavoro, Istruzione, Esteri e Interno insieme alle associazioni di categoria (industriali, artigiani, agricoltori).

Parallelamente, entro il 2026 l’Italia dovrà trovare circa 4,5 milioni di nuovi lavoratori per mantenere la sua posizione di democrazia avanzata. Nel nostro Paese, la crisi demografica è drammatica, pertanto bisognerà trovare lavoratori principalmente all’estero.

Il decreto del governo Meloni è stato annunciato a conclusione del Consiglio dei ministri in trasferta a Cutro. Prevede all’articolo 1 l’assegnazione di quote ai lavoratori di Stati che sensibilizzano sui pericoli dei traffici migratori irregolari. All’articolo 3, si parla di ingressi fuori quota per stranieri che abbiano superato corsi di formazione riconosciuti in Italia.

L’articolo 1, decisamente ingenuo, dimentica che i regimi di Paesi come Siria, Iran e Afghanistan non pensano di certo a sensibilizzare i cittadini dai pericoli dei traffici migratori clandestini.

Per contrastare le mafie dei trafficanti, i governi europei dovrebbero piuttosto pensare a come autorizzare gli ingressi. Bisognerebbe concedere permessi a donne, famiglie con bambini, soggetti fragili e davvero in pericolo.

Il taglio delle protezioni speciali nel decreto del governo Meloni

All’articolo 7, il decreto di Giorgia Meloni taglia l’applicazione delle protezioni speciali secondo la volontà di Matteo Salvini. In questo modo, trasforma migliaia di stranieri presenti in Italia in immigrati irregolari peggiorando il problema della clandestinità.

Sarà difficile per il governo mantenere la promessa dei rimpatri, visto che non è in grado neanche di espellere gli autori di gravi reati.

Il punto migliore e più credibile del decreto resta l’articolo 3 riguardante gli ingressi per stranieri che superano corsi di formazione riconosciuti in Italia.

L’inserimento di cittadini stranieri (provenienti da Libia e Turchia) è difficile per il loro basso livello di scolarizzazione e specializzazione. Entro il 2026, in Italia si avrà bisogno di 4,5 milioni di lavoratori perlopiù qualificati (dirigenti, tecnici, lavoratori nel campo della sanità, istruzione, amministrazione, forze armate).

Nel 2022, la Fondazione studi dei consulenti del lavoro ha calcolato che, entro il 2026, un milione e 350mila posti resteranno vacanti a fronte di 187.664 nuovi permessi di soggiorno rilasciati. E’ facile dedurre che l’immigrazione clandestina ed il mondo che la trasporta nel nostro Paese sono ormai strutturali nella nostra economia.

Serve maggiore apertura in Asia, America Latina e Asia

La sfida del decreto di Giorgia Meloni è trasformare i numeri dell’illegalità in ingressi regolari. Per raggiungere questo obiettivo, occorre mettere all’angolo il ministro dell’Interno e collaborare con i ministeri di Esteri, Lavoro e Istruzione.

Il ministro Antonio Tajani dovrà allacciare nuove relazioni con gli Stati che contano già su un maggior numero di connazionali nel nostro Paese. Ci vorrà tempo per avviare percorsi formativi che coinvolgano università e scuole e difficilmente accadrà in Siria, Afghanistan e Iran. E’ più facile orientarsi verso Paesi come Asia, America Latina e Africa.

Per combattere le mafie dei trafficanti l’unica via è promuovere percorsi formativi per l’ingresso in Italia e in Europa.

Che ne pensate del decreto del governo Meloni? A voi i commenti!