Nel permafrost esistono virus zombie, dormienti, isolati da migliaia di anni. Cosa sono e cosa succederebbe in caso di parziale scongelamento del permagelo? Un gruppo di scienziati cerca di rispondere alla domanda.
Virus zombie: vivi nel permafrost dopo 50mila anni
Il permafrost è lo strato di suolo ghiacciato che contiene al suo interno virus zombie, dormienti da millenni. Questo strato ghiacciato viene messo a dura prova dalle temperature sempre più elevate.
Se il permagelo si sciogliesse anche parzialmente cosa potrebbe succedere?
Secondo la scienziata del clima Kimberley Miner, che opera al Jet Propulsion Laboratory presso il California Institute of Technology della Nasa a Pasadena, lo scenario preoccupa. Di sicuro, è fondamentale mantenere congelato il più possibile il permafrost, che copre un quinto dell’emisfero settentrionale. Perché è importante evitare che si scongeli?
Virus zombie: cosa succederebbe in caso di scongelamento del permafrost?
Un altro studioso, Jean-Michel Claverie, professore di genomica e medicina all’Università di Marsiglia, considera rischioso lo scongelamento anche parziale del permafrost.
Ha analizzato campioni di permagelo prelevati in Siberia allo scopo di cercare i virus zombie. La Cnn ha riportato che questo professore, nel 2014, ha ridato vita ad un virus isolato nel permafrost. Utilizzando colture cellulari, il virus ha riattivato dopo 30mila anni il suo potenziale infettivo. Questo virus è capace di colpire soltanto organismi monocellulari, non esseri umani o animali.
In seguito, nel 2015, Claverie ha ripetuto l’esperimento con virus in grado di colpire le amebe. Ha isolato diversi ceppi di virus millenari da vari campioni di permafrost in Siberia. Lo studioso ha dimostrato che ogni ceppo poteva infettare cellule di ameba in coltura.
Alla Cnn Claverie ha spiegato che questi virus infettano l’ameba e che nel permafrost esistono molti altri virus. Non si ha la certezza che siano ancora vivi ma ha fatto un ragionamento. Se i virus dell’ameba oggetto dei suoi esperimenti sono ancora vivi, potrebbero esserlo anche gli altri virus. Il rischio è che tutti gli altri potrebbero infettare i loro ospiti.
Nel permafrost esistono virus pericolosi per l’uomo?
Nel permafrost sono state individuate tracce di batteri e virus in grado di infettare l’essere umano.
Nel 1997, è stato riesumato il corpo di una donna in un villaggio di Seward in Alaska. In una porzione di polmone prelevato dal suo corpo è stato trovato materiale genomico del ceppo influenzale che ha causato la pandemia del 1918.
Nel 2012, i ricercatori hanno scoperto che i resti di una donna sepolta in Siberia, mummificati da 300 anni, presentavano tracce del virus responsabile del vaiolo.
Per quanto tempo i virus zombie potrebbero essere attivi, se scongelati ed esposti alle attuali condizioni? Gli scienziati non lo sanno con certezza. Non è detto, tra l’altro, che il virus possa incontrare un ospite adatto. Inoltre, nel permagelo esistono anche virus benigni o benefici per eventuali ospiti, non solo patogeni.
Di sicuro, il rischio di riattivare virus dormienti patogeni crescerebbe nell’ambito del riscaldamento globale. Se questo fenomeno accelerasse, osserva Claverie, il pericolo per l’uomo potrebbe aumentare in caso di scongelamento del permafrost.
Che ne pensate del rischio legato ai virus zombie? A voi i commenti!