Scatta l’allarme per una nuova malattia in Italia. Il focolaio è scoppiato nel Foggiano ed aumentano i contagi. Di cosa si tratta, come si trasmette e quali sono i sintomi?
Allarme nuova malattia in Italia: focolaio nel Foggiano
E’ boom di contagi a Foggia per una nuova malattia che preoccupa. Si tratta della trichinellosi (o trichinosi), un’infezione che viene trasmessa dagli animali all’uomo.
La malattia può manifestarsi in forma benigna ma, nei casi più gravi e rari, può risultare fatale.
Come avviene la trasmissione? Quali sono i sintomi per riconoscerla?
Trichinellosi: come si trasmette la nuova malattia
Come riporta La Repubblica, secondo gli igienisti dell’Asl di Foggia la trichinellosi si contrae consumando carne poco cotta o cruda non controllata. Nello specifico, carne di cinghiali, suini, equini ed altri animali contenente le larve dei parassiti (vermi cilindrici, i nematodi).
La trasmissione all’uomo avviene soltanto per via alimentare. Le larve lunghe un millimetro circa colpiscono il tratto digerente. Si accumulano nell’intestino tenue e nell’epitelio intestinale. In queste aree si sviluppano fino a diventare adulte e si riproducono al quarto giorno dopo l’infezione.
Il periodo di incubazione va dagli 8 ai 15 giorni. In base al numero di parassiti ingeriti, può arrivare a 45 giorni. La gravità dell’infezione varia da individuo a individuo e dipende dal numero di larve ingerite.
L’infezione non si trasmette da persona a persona.
I sintomi della trichinellosi
Inizialmente, la nuova malattia può essere confusa con l’influenza. I sintomi a cui prestare attenzione sono diarrea, debolezza, dolori muscolari, edema alle palpebre superiori, febbre, sudorazione, fotofobia.
Si manifesta generalmente in forma benigna. In rari casi può causare complicanze respiratorie, cardiocircolatorie o neurologiche e portare perfino alla morte.
La diagnosi della malattia può essere confermata tramite esami sierologici o biopsia muscolare.
I casi a Foggia, torna il dibattito sulla caccia in Italia
I casi di trichinellosi in Puglia salgono a 10 (5 da accertare). L’allarme è partito da San Marco in Lamis, in provincia di Foggia. I soggetti colpiti non sono in gravi condizioni. Si stanno curando con una specifica terapia farmacologica a base di un antielmintico come mebendazolo o pirantel abbinato ad un antinfiammatorio.
Questa nuova malattia ha riaperto il dibattito sulla caccia nel nostro Paese. L’infezione è stata contratta consumando carne di cinghiale non controllata, proveniente da una battuta di caccia, probabilmente in zone vietate.
Che ne pensate di questa nuova malattia? A voi i commenti!