Dopo la causa persa con Travaglio, arriva un’altra batosta per Matteo Renzi. Perde un’altra super querela in Tribunale con la richiesta di risarcimento danni da 200mila euro contro il Corriere della Sera.
Matteo Renzi chiede 200mila euro di risarcimento ma perde la causa
Qualche giorno dopo aver perso la causa contro Travaglio per la questione della carta igienica, Matteo Renzi fa il bis e ne perde un’altra. Il Tribunale civile di Firenze respinge la sua richiesta di risarcimento danni da 200.000 euro contro il Corriere della Sera. La notizia è stata diffusa dal quotidiano Il Tirreno.
Il giudice Susanna Zanda, nella sentenza, spiega i motivi della decisione. La somma pretesa dal senatore e leader di Italia Viva, peraltro basata su una richiesta infondata, ha un’evidente carica deterrente. E’ finalizzata a coinvolgere ed usare il Tribunale civile come una specie di bancomat da cui attingere somme.
Nei giorni scorsi, il giudice Susanna Zanda aveva già respinto la richiesta da parte di Renzi di risarcimento danni contro Marco Travaglio, direttore di Il Fatto Quotidiano.
Zanda ha condannato Matteo Renzi al pagamento di 16mila euro per spese processuali a Rcs, al direttore Luciano Fontana e alla giornalista Fiorenza Sarzanini. Quest’ultima è l’autrice di un articolo pubblicato sul Corriere della Sera di oltre tre anni fa. L’articolo era incentrato sull’inchiesta giudiziaria per presunti finanziamenti illeciti sulla Fondazione Open.
Il giudice respinge la richiesta di risarcimento di Renzi: non c’è diffamazione
L’articolo che ha spinto Renzi a chiedere il risarcimento danni riguarda il Caso Open ed i soldi dati al leader di Italia Viva da Carrai. Approfondiva la questione dell’accusa a Bianchi su carte prepagate e bonifici usati a fini personali. Il contenuto di questo articolo, secondo Renzi, è infarcito di falsità su ruoli e flussi di denaro nella Fondazione e su chi la gestiva.
Secondo il giudice, l’articolo rispetta appieno il canone della verità, il lavoro della giornalista Sarzanini è corretto. Riporta il contenuto dell’indagine condotta dalla Guardia di Finanza su segnalazione dell’Uif (Unità di Informazione Finanziaria). L’Uif è un organismo della Banca d’Italia istituito per contrastare il riciclaggio. La dicitura ‘regalo fatto a Renzi’ nell’articolo non è diffamatoria. Riguarda un prestito infruttifero, una sorta di donazione visto che non prevede interessi. Quindi, non ci sono gli elementi della diffamazione aggravata.
Renzi non può usare i Tribunali come bancomat
Secondo il giudice, le fonti cui ha attinto la giornalista Sarzanini sono particolarmente qualificate, non aveva quindi nessun obbligo di verificare. Inoltre, la giornalista ha ravvisato un interesse pubblico alla diffusione della notizia. Questo perché il finanziamento di un partito o di un politico è un fatto di interesse pubblico. Fa parte del controllo sociale e della trasparenza delle attività istituzionali democratiche.
Come evidenziato da Il Tirreno, la giudice ha concluso dicendo che Renzi non deve usare i Tribunali come bancomat.
Che ne pensate del comportamento di Renzi? A voi i commenti!