• Ven. Nov 22nd, 2024

Inchiesta Covid Bergamo Chiusa: Attilio Fontana E Giuseppe Conte Nei Guai!

Nell’inchiesta sul Covid a Bergamo, la Procura punta il dito su Attilio Fontana, Giuseppe Conte e Silvio Brusaferro. Attuando subito il piano pandemico, con la zona rossa si sarebbero potute evitare più di 4mila morti. E’ quanto spiega il procuratore Antonio Chiappani.

 

L’indagine sulla pandemia è stata chiusa con 22 indagati tra cui l’ex ministro Roberto Speranza e l’ex premier Giuseppe Conte.

Inchiesta Covid Bergamo: Fontana, Conte e Brusaferro nel mirino della Procura

Il pm Antonio Chiappani ha osservato che, a livello ministeriale, il problema è stato il mancato aggiornamento del piano pandemico.

Si potevano, però, attuare gli accorgimenti preventivi già previsti nel piano antinfluenzale 2006. Bisognava estendere subito la zona rossa a partire dal 27 febbraio 2020, avremmo evitato oltre 4.000 morti.

Rispondono di imputazione per epidemia colposa anche Giuseppe Conte ed il governatore lombardo Attilio Fontana. Quest’ultimo non segnalò a Conte nessuna criticità a Nembro ed Alzano.

Il procuratore Chiappani accusa, peraltro, Silvio Brusaferro, direttore dell’Iss di aver addirittura impedito l’adozione delle necessarie misure anti-Covid.

Con le loro decisioni gli indagati avrebbero provocato la diffusione dell’epidemia in Val Seriana. Si stima un incremento al contagio di 4.148 persone equivalente alle morti che si sarebbero potute evitare.

Inchiesta Covid Bergamo: i dettagli sulle imputazioni

Insieme ai componenti del Cts, Giuseppe Conte avrebbe proposto semplici misure integrative. Non ha deciso di istituire la zona rossa nei Comuni di Val Seriana, nonostante l’aumento del contagio in Lombardia. Aree come Alzano Lombardo e Nembro riportavano dati catastrofici.

In più, Fontana in due diverse mail chiese a Conte il mantenimento delle misure di contenimento già in vigore in Lombardia. Non ha segnalato alcuna criticità relativa alla diffusione del contagio nei Comuni della Val Seriana, specie a Nembro e ad Alzano Lombardo. Non richiese misure anti Covid più stringenti, pur essendo consapevole del fatto che l’indicatore r0 avesse raggiunto il valore 2. Sapeva che nelle zone più colpite gli ospedali erano già in grave difficoltà per numero di contagi tra il personale sanitario e numero di casi registrati.

Brusaferro indagato per epidemia colposa e rifiuto di atti d’ufficio

I pm scrivono che Silvio Brusaferro, direttore dell’Iss, dal 5 gennaio 2020 impedì l’adozione tempestiva di misure anti-Covid adeguate. Nonostante le raccomandazioni e gli alert lanciati dall’Oms, decise di non attuare il piano pandemico proponendo azioni alternative.

Brusaferro è indagato per epidemia colposa e rifiuto di atti d’ufficio insieme all’ex ministro Roberto Speranza, all’ex capo della Protezione civile Angelo Borrelli e all’ex dg della prevenzione del ministero.

I parenti delle vittime ringraziano la Procura di Bergamo

I parenti delle vittime del Covid hanno ringraziato la Procura di Bergamo. Per ben tre anni, nessuno si era degnato di ascoltarli, mentre ora la magistratura riscrive la storia pandemica.

Il lavoro dei pm, sottolineano commossi i familiari delle vittime, non è un atto d’accusa ma una ricostruzione di quella che è stata definita la ‘strage bergamasca’. In piazza Dante, davanti alla Procura, era presente con loro il team dei legali che li assiste.

Che ne pensate dell’inchiesta Covid a Bergamo? A voi i commenti!