Nelle ultime ore si è verificato un fatto increscioso, che vede protagonista il predatore numero uno degli oceani. Uno squalo ha attaccato un malcapitato bagnante al quale non ha lasciato scampo. Andiamo nel dettaglio di questo brutto episodio!
Purtroppo non siamo nuovi alle notizie che vedono surfisti e subacquei essere attaccati da uno squalo. In alcuni casi i tempestivi soccorsi salvano la vita non senza conseguenze importanti, ma in altre circostanze invece non rimane nulla da fare se non accertarne la morte.
Quest’ultima probabilità è quella capitata l’altro giorno in Colombia nella baia di San Andrés. Un 56enne originario di Roseto degli Abruzzi stava nuotando in queste acque cristalline, quando all’improvviso è stato attaccato da uno squalo alla gamba.
L’uomo ha subito cercato di richiamare con urla e gesti l’attenzione di quei pochi bagnanti al momento lì presenti, e con le poche forze che gli erano rimaste ha raggiunto alcuni scogli.
Subito sono stati allertati i soccorsi, che giunti sul posto hanno potuto constatare le profonde ferite. Una volta giunto in ospedale l’uomo è deceduto per dissanguamento.
L’Ente per lo sviluppo sostenibile dell’Arcipelago di San Andrés, venuto a conoscenza del brutto episodio si è subito detto dispiaciuto, e ha voluto fare le più sentite condoglianze alla famiglia del 56enne.
Grazie a dei video circolati in rete, è stato possibile apprendere come in quella zona siano presenti due grandi squali tigre, la loro identificazione è stata accertata da un team di esperti a livello mondiale.
Lo squalo tigre può esercitare una pressione mascellare di quasi 23 kg per cm², la forza del suo morso si posiziona al terzo posto, nel mondo del pescecane, dopo quello dello squalo bianco e del leuca. Da adulto questo squalo può raggiungere una lunghezza che varia tra i 3 e i 4.5 metri, per un peso che può variare tra i 350 e i 650 kg.
Quando ci troviamo a leggere una notizia così tragica è normale provare rabbia, ma non dobbiamo dimenticare che gli animali, qualsiasi tipo di animale, non compiono mai un’azione perché spinti da cattive intenzioni.
Nel caso specifico, gli squali non conoscono la differenza tra il bene e il male, ma hanno solo un profondo istinto che gli porta a procacciarsi il cibo e a proteggere i propri piccoli da milioni di anni.
Gli squali sono i predatori più odiati e meno compresi da noi, complice forse anche il film di Spielberg “Lo Squalo”. Nel film del 1975, un ferocissimo squalo bianco spinto da una fame insaziabile, provocava una carneficina in una spiaggia del New England.
Negli ultimi anni, proprio per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo animale, molti ricercatori si sono cimentati nel vasto mondo degli squali, studiandone il comportamento e il loro modo di vivere.
Hanno voluto condividere informazioni e documentari per far capire a tutti quanto straordinario sia questo pesce, che si ritrova suo malgrado ad essere vittima di una pratica crudele che ne sta minacciando la sopravvivenza.
Per quanto sia difficile non provare rancore, ricordiamoci che noi abbiamo la ragione dalla nostra parte. Un’abilità che ci permette di riflettere su come la sfortuna ha voluto che in quel momento, una persona nuotasse nello stesso posto in cui stava nuotando uno squalo affamato.
Voi che ne pensate?
A voi i commenti!