• Ven. Nov 22nd, 2024

Pensioni Con Rivalutazione: Arriva Il Maxi Assegno, Ecco Per Chi!

In arrivo per le pensioni di marzo 2023 un maxi assegno che prevede il pagamento della rivalutazione con aumenti ed arretrati. Con una circolare l’Inps ha annunciato l’erogazione di questo assegno solo per alcuni utenti.

 

A marzo verrà erogato il maxi assegno a coloro che hanno un reddito superiore a 2.102 euro circa (corrispondente a quattro volte il minimo).

Chi ha un reddito fino a quattro volte il minimo da gennaio 2023 ha già percepito l’assegno maggiorato del 7,3%.

Ecco a chi spetta il maxi assegno e le percentuali di rivalutazione in base a 5 fasce di reddito.

Pensioni marzo 2023: a chi spetta il pagamento della rivalutazione

L’Inps ha spiegato che, per individuare l’importo totale da prendere come base della perequazione, bisogna considerare le prestazioni erogate dall’Istituto e da enti diversi dall’Inps assoggettabili al regime di perequazione cumulata. Queste prestazioni sono memorizzate nel Casellario centrale delle pensioni.

Le prestazioni escluse dal calcolo della perequazione sono quelle a carico delle assicurazioni facoltative (IOBIS, VOBIS, IMP, VMP). Sono escluse anche le pensioni a carico del Fondo clero ed ex EMPAO (VOST, CL) e l’INDCOM (indennizzo per la cessazione dell’attività commerciale) perequate singolarmente.

Restano escluse dalla perequazione anche prestazioni di accompagnamento alla pensione come l’Ape social, prestazioni a carattere assistenziale (PS, AS, INVCIV) e pensioni a beneficio delle vittime di atti di terrorismo e stragi terroristiche (ai sensi della Legge n. 206/2004).

Perequazione: calcolo in base a cinque fasce di reddito individuate

La Legge di Bilancio 2023 ha individuato cinque fasce di reddito con relative percentuali di perequazione.

Per le pensioni pari o inferiori a 5 volte il minimo (tra 2.102 e 2.625 euro), l’importo sarà rivalutato dell’85% dell’inflazione, vale a dire del 6,205%.

La rivalutazione scende al 53% per le pensioni pari o inferiori a 6 volte il minimo (tra 2.626 e 3.152 euro), pari al 3,869%.

Chi conta su un reddito da pensione pari o inferiore a 8 volte il minimo (tra 3.153 e 4.203 euro) riceverà il 47% dell’inflazione.

La rivalutazione cala ancora al 37% per le pensioni pari o inferiori a 10 volte il minimo (tra 4.204 e 5.253 euro).

Infine, si arriva ad appena il 32% di rivalutazione per assegni superiori a 10 volte il minimo (oltre i 5.254 euro mensili) con un recupero del 2,336% rispetto all’aumento dei prezzi.

E’ facile intuire, quindi, che le percentuali di rivalutazione decrescono all’aumentare dell’importo dell’assegno pensionistico.

Che ne pensate di questa rivalutazione delle pensioni? A voi i commenti!